Incontriamo il regista Vittorio Corcione, disponibile ed entusiasta di parlare del remake di Quartieri Spagnoli interpretato dalla compagnia Signori in Scena che debutterà il 31 dicembre al teatro Magic Vision.
Come è nata la sua passione per il teatro?
Molti anni fa, la mia famiglia ha avuto l’onore di frequentare il grandissimo Enzo de Paolo che recitò a suo tempo con Eduardo De Filippo, e non solo. Infatti al termine della carriera, De Paolo interagì con altri eccezionali protagonisti del mondo del teatro come, Pasquale Esposito, il celebre Tartaglia, ed Antonio Sigillo, i quali sono stati per me un valido modello e con il loro esempio di professionalità mi hanno inculcato la grande passione per il teatro.
Come mai ha scelto proprio quest’opera?
E’ stata una scelta di impatto, fatta con il cuore, il testo dell’opera risponde al mio desiderio di raccontare la dura realtà dei vicoli di Napoli popolati da pseudo-guappi, ma soprattutto spinge a riflettere sul tema attualissimo della violenza sulle donne.
Cosa si aspetta dal pubblico?
Mi aspetto che recepisca questo importante messaggio sensibilizzandosi ed immergendosi completamente nello spirito dell’opera. Nella Napoli del bene e del male, si ride e si piange, ma soprattutto si riflette.
Gli attori come li ha scelti? Ci parli un po’ della compagnia.
La compagnia è nata qualche anno fa ed è costituita da bravi attori che hanno tanta passione per il teatro, una partecipazione tale da farli provare con entusiasmo e voglia di mettersi in gioco per tante ore, dopo le loro lunghe giornate di lavoro. I loro sacrifici saranno ricompensati da grandi applausi e dal consenso del pubblico.
Qualche differenza tra la sua versione e l’originale?
Nella versione originale Gianfranco Gallo è il factotum e si circonda di grandi professionisti, mentre nella mia compagnia molti degli attori, non sono professionisti, ma questo li rende spontanei e genuini. Nell’originale un ruolo fondamentale ha la musica, un ulteriore chiave di interpretazione della realtà e nella mia versione ho scelto sei composizioni di Gianfranco Gallo che trovo eccezionali ed emozionanti.
Quindi la musica è un’altra sua grande passione?
Certamente, io vengo da una famiglia cresciuta a pane e musica e molto lo devo a mio zio, Pasquale Frustaci, il quale si accostò alla musica fin da quando aveva sedici anni e i Napoletani gli hanno dedicato perfino una strada.
Ringraziamo di cuore Vittorio Corcione per l’intervista concessaci, facendo un grosso in bocca al lupo a lui ed alla compagnia.
di Angelo Amitrano - Inserito il 25 Gennaio 2014 alle ore 11:46