Tangenziale di Napoli, in arrivo il rincaro «Servono risorse per gli investimenti»

27.12.2012 11:41

 

NAPOLI - Rischio stangata per automobilisti e centauri. La Tangenziale di Napoli ha chiesto all’Anas di autorizzare un ritocco delle attuali tariffe (90 centesimi) per sostenere gli investimenti già messi in campo e quelli previsti nei prossimi mesi. L’aumento, che dovrebbe essere pari a 5 centesimi , riguarderà quasi certamente tir, camion e altri mezzi pesanti. Ma non è escluso che i rincari possano essere estesi anche a autovetture e ciclomotori. Subito o tra un anno. L’ultima parola spetta al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che deciderà nelle prossime ore e comunque non oltre il 31 dicembre.

Perché questa iniziativa? Per il presidente del Cda, Paolo Cirino Pomicino, si tratta di una strada obbligata: «Non vogliamo chiedere ulteriori sacrifici ai cittadini, specie in un momento difficile come quello attuale. Occorre però finanziare le opere di potenziamento e di messa in sicurezza della rete che richiedono ingenti fondi - spiega l’ ex ministro democristiano - Penso, ad esempio, agli svincoli nei pressi delle uscite di Capodimonte e corso Malta; agli interventi di ampliamento della tangenziale per includere comuni strategici come Giugliano, Marano e Qualiano; al miglioramento dell’illuminazione, in particolare nelle gallerie; alla gestione del sistema elettronico di controllo della velocità Tutor. In assenza di contributi da parte di Stato ed enti locali, è necessario far ricorso all’appoggio dei contribuenti».

L’unica alternativa al costante incremento delle tariffe sarebbe la riorganizzazione tecnico-amministrativa: «All’epoca di Bassolino proposi di aumentare il pedaggio della Napoli-Roma per liberalizzare la tangenziale - ricorda Pomicino - In questo modo la manutenzione sarebbe stata a carico della Società Autostrade. Un meccanismo simile a quello adottato con successo negli anni scorsi attraverso lo spostamento del casello da Caserta Sud a Caserta Nord. La mia idea, tuttavia, rimase nel cassetto. Va bene allora eliminare il pedaggio, ma a patto che ciò non comporti l’abbandono totale dell’arteria, com’è accaduto con l’asse mediano».

Già solo l’ipotesi di una nuova stangata scatena immediate polemiche. «Sembra incredibile - denunciano il commissario regionale dei Verdi Ecologisti Francesco Borrelli e il capogruppo del partito al Comune di Napoli Carmine Attanasio - Se il ministero competente darà l’ok, come è sempre avvenuto tutti gli anni precedenti fino ad oggi, il rincaro complessivo dal 2006 al 2013 sarà addirittura del 52 per cento (da 65 a 95 centesimi) negli ultimi 7 anni. Un record senza precedenti e senza nessun riferimento all’inflazione, programmata e non. Tra l’altro la tangenziale di Napoli è l’unico asse viario interno ad una città in Europa che è a pagamento».

Da qui la decisione dei Verdi di lanciare una raccolta firme, con appelli e segnalazioni, da inviare a Roma: «Dobbiamo far sentire la nostra voce e chiedere al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di scongiurare un’ulteriore batosta che colpirebbe indiscriminatamente automobilisti e ciclomotori».

Secondo gli ambientalisti, inoltre, i rincari potrebbero coinvolgere anche altre arterie di collegamento a Napoli e in Campania: «Ci risulta - continuano Borrelli e Attanasio - che, sempre dal primo gennaio 2013, siano previsti aumenti medi di 10 centesimi dei pedaggi di tutte le tratte autostradali campane. Tali rincari non hanno alcuna ragione o spiegazione se non quella di far crescere i profitti dei soci. Per l’ennesima volta ci opporremo a questi scandalosi aumenti rivolgendoci all’Unione europea allo scopo di segnalare la drammatica privazione del diritto alla mobilità per i cittadini napoletani e campani stretti tra il collasso del trasporto pubblico, il costo stellare della benzina e i pedaggi salatissimi e ingiustificati». (Fonte: www.ilmattino.it)