IL PUNTO DI VISTA - A Napoli due morti in poche ore.

11.06.2013 13:10

IL PUNTO DI VISTA a cura di Peppe Varriale

NAPOLI - Ieri in poche ore si sono consumate due tragedie a pochi chilometri di distanza. A Napoli un pino è caduto su un'auto che transitava in via Aniello Falcone ed ha ucciso la donna che era al volante. A Ercolano, un'altra vita stroncata. Un fioraio si è lanciato dal balcone dell'ufficio del Municipio dandosi alle fiamme e legandosi un cappio al collo. Motivo dell'insano gesto, la mancata concessione di due permessi. Di chi la colpa di quanto accaduto al Vomero e a Ercolano? Forse, anche per effetto dello scaricabarile non lo sapremo mai. Più che cercare un colpevole forse dobbiamo cambiare la nostra testa e, di conseguenza, le teste di chi ci amministra. Non basta dire “abbiamo verificato i giardinetti di via Aniello Falcone ed era tutto a posto” o “la legge và rispettata ed i permessi richiesti non potevano essere concessi”. Bisogna andare oltre. In un paese come l'Italia, totalmente paralizzato dalla burocrazia, bisogna sciogliere gli innumerevoli legacci, lacci e laccioli che bloccano il proseguire corretto della vita. Bisogna snellire procedure e cercare di agevolare – soprattutto in un periodo di crisi come quello attuale – tutto ciò che ha a che fare con l'economia. Bisogna controllare – ed anche molto seriamente – tutti i lavori che possono lasciare spazio a caffè e sigarette di impiegati pigri e indolenti per i quali ha poca importanza potare o meno rami e alberi o pulire le caditoie dell'acqua affinché le fogne non si otturino. Ma se la tragedia si abbattesse su uno di questi operai cosa accadrebbe? Prima di andare al lavoro qualcuno di essi ci penserebbe a compiere il proprio dovere o si farebbero prendere dalla consueta strafottenza? Certo non sono tutti così, per carità. Fatto sta che a Napoli – e in Campania – dobbiamo sempre versare lacrime per le cosiddette fatalità e siamo sempre pronti a dire “avev succerer”.