ENZO JANNACCI E FRANCO CALIFANO. UN DESTINO COMUNE DI DUE GRANDI ARTISTI DELLA MUSICA ITALIANA.

31.03.2013 13:30
 

IL "MEDICOMICO" ED "IL CALIFFO", SEGNATI DALLO STESSO DESTINO. CON LORO, VA VIA UNA BELLA PARTE DELLA MUSICA ITALIANA D'ECCELLENZA.

NAPOLI - Legati dallo stesso destino, Enzo Jannacci (all'anagrafe Vincenzo) e Franco Califano. Un male incurabile per entrambi, ha spezzato la vita di due colonne della musica italiana che dal dopogiuerra forse si ricorda ancora tutt'oggi. Enzo, milanese di nascita, cantautore, comico, ma anche medico cardiologo al suo attivo. Il suo esordio è proprio con un grande della musica italiana quella un pò insolita di Giorgio Gaber, col quale stringe un forto sodalizio e da lì inizia la sua vera e propria carriera artistica. Franco, per tutti conosciuto con il nomignolo "Califfo" è la propria rivoluzione della musica, un'esplosione di emozioni. Morto nella sua casa romana, dopo una lunga malattia, il Califfo era impegnato attualmente ancora in un tour, ultima data qualche giorno fa al teatro Sistina di Roma. Legato da sempre ad una città d'Italia alla quale aveva dedicato nel 1994 al festival di Sanremo condotto da Baudo e Anna Oxa "NAPOLI". Con Califano va via una bella storia della musica italiana. Se c’è un titolo che sintetizza la sua vita e la sua carriera è «Tutto il resto è noia», un caso di scuola di brano che diventa un manifesto esistenziale. Scriveva poesie ed era autore e interprete di monologhi che oscillavano tra il comico e il dramma, istantanee di vita alla deriva (il giocatore di Nun me porta’ a casa) che si affiancavano a storie di travestiti o gravidanze inaspettate. Le sue vicende giudiziarie, la sua vocazione alla trasgressione e l’insofferenza verso le convenzioni hanno sicuramente aiutato a far nascere il mito dello chansonnier maledetto ma sicuramente non hanno aiutato la sua carriera (nel 1984 ha inciso l’album «Impronte digitali» agli arresti domiciliari). È stato un personaggio scomodo, controverso, che ha messo in scena la sua vita al massimo e che, forse, ha amato davvero soltanto la musica.